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Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà.
Dalla lettera agli Ebrei   Eb 10,4-10

Fratelli, è impossibile che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice:
«Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
Non hai gradito
né olocausti né sacrifici per il peccato.
Allora ho detto: “Ecco, io vengo
– poiché di me sta scritto nel rotolo del libro –
per fare, o Dio, la tua volontà”».
Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo a fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.
 

 

I sacrifici sono stati dati quale un simbolo del sacrificio del Signore il Quale, nel tempo dei tempi, si è sacrificato volontariamente per purissimo amore a vantaggio dell'umanità intera.

L'olocausto poi è stato stabilito quale una testimonianza contro gli uomini, affinché rammenti loro sempre che essi furono continuamente dei peccatori e dei ribelli contro il vero Dio, e che quindi avevano bisogno di fare un'offerta di espiazione che, quale un indovinato simbolo,  ricordi sempre che per effetto dei loro molti peccati si erano allontanati da Dio, e che avevano la necessità di un mediatore che li potesse unire e ricongiungere Dio.

Per conseguenza l'istituzione dei sacrifici non aveva nessun altro valore all'infuori di quello dell'insegnamento. Anche se offerto da noi, il sacrificio non ha proprio nessun valore effettivo neppure di fronte a Dio, ma ha valore soltanto per noi, in quanto rappresenta una tangibile Parola di Dio data per il nostro ammaestramento in un'immagine ricchissima di perfetta rispondenza, la quale è certo molto ben comprensibile per il savio.

Chi la comprende, ha poi già tutto ciò che il simbolo può insegnare; ma se il simbolo dato per l'uomo deve avere un valore anche al cospetto di Dio, è bene che l'uomo operi dal suo cuore in modo tale che le sue opere corrispondano al senso spirituale del simbolo stesso.

Il vero e proprio senso spirituale di ogni sacrificio che noi tuttora offriamo è che noi dobbiamo amare Dio sopra ogni cosa e il nostro prossimo come noi stessi, e così pure che dobbiamo astenerci da ciò che ci allontana da Dio, dalla lussuria, dalla prostituzione e dall'adulterio di ogni specie, dall’egoismo, dall’orgoglio e dalla superbia.