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Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
Mt 6, 19-23

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. La lampada del corpo è l'occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».

 

Il mondo terreno ed il Regno spirituale stanno in contrasto reciproco, e per questo anche le richieste agli uomini sono di specie opposta. L’uomo non può mai accontentare ambedue le richieste, egli deve obbedire incondizionatamente alle richieste di un mondo. Il Regno spirituale può comprensibilmente distribuire soltanto beni spirituali e questo a condizioni che contraddicono i desideri del mondo – mentre il mondo offre a quell’uomo tesori terreni che adempie i suoi desideri. Il desiderare del mondo è però in contrasto con le richieste del Regno spirituale, in quanto pone per primi i godimenti corporei ed il benessere corporeo e rende difficile il tendere dell’anima verso il Regno spirituale o glielo rende del tutto impossibile.

 

Perché l’anima deve adempiere le richieste del Regno spirituale e rendere il corpo disponibile allo stesso desiderio, il che condiziona la rinuncia ai desideri terreni. E così due mondi stanno di fronte e l’uomo è messo davanti alla scelta per quale mondo si decide. Un mondo pretende la rinuncia dell’altro, sempre deve parlare il corpo oppure l’anima, cioè l’anima si deve decidere se le è più importante la propria forma che il benessere del corpo per la durata della vita terrena come uomo. Il Regno spirituale le dona Regali di specie preziose che però non posono essere stimati, finchè è rivestita di carne, nel loro pieno valore essendo eterni per cui significa per l’anima una ricchezza che può utilizzare nel Regno spirituale per la propria felicità.

 

Il mondo offre anche bensì dei tesori al corpo, ma questi sono temporanei e non possono venire portati nel Regno spirituale, loro passano, come passa il corpo quando l’anima lo abbandona e transita dal mondo terreno nel Regno spirituale. E dato che l’anima sulla Terra può essere gratificata soltanto da un Regno, allora si trova ora povera di beni nel Regno spirituale, dato che ha fatto gli onori al mondo terreno. Ma la rinuncia a beni terreni in libera volontà procura inevitabilmente il possesso di beni spirituali perché qualcuno se ne disfa solamente quando agisce l’amore in lui, altrimenti predomina il desiderio di beni terreni. Ma dove è risvegliato l’amore lì l’anima tende coscientemente o incoscientemente verso il Regno spirituale ed allora non bada a beni terreni.

 

Così l’anima dell’uomo si trova davanti alla scelta durante la sua vita terrena di fare del mondo terreno, oppure del Regno spirituale, la meta del suo tendere. E a seconda della sua decisione è il suo destino nel Regno spirituale nel quale entra quando il tempo di prova sulla Terra è trascorso; ricchezza o povertà, beatitudine o uno stato deplorevole. Ma la beatitudine richiede il superamento di tutto ciò che è terreno, quindi temporaneo.