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San Luca evangelista.

Lc 10, 1-9

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il regno di Dio"».

 

Luca iniziò a scrivere il suo Vangelo appena dopo la morte di Gesù, così pure la Storia degli Apostoli. Il suo Vangelo è un insieme di notizie sul Signore e sulla Sua Dottrina, ottenute in seguito alle sue zelanti ricerche. Soltanto nel periodo successivo alle prediche della Parola del Signore da parte dell'apostolo Paolo in parecchi luoghi della Grecia, Luca venne invitato seriamente dal suo amico Teofilo, che abitava pure in Grecia, ad assumere sul Signore solo delle informazioni attendibili, ad annotarle, ed a inviarle poi a lui.

 

Teofilo aveva udito sul conto del Nazareno delle cose tanto diverse, da parte di ebrei e di greci, e non riusciva a vedere chiaramente come stessero veramente le cose con Gesù. Quando Luca ricevette questa lettera a Gerusalemme, solo allora prese la cosa più seriamente ed assunse notizie su tutto ciò che si riferiva specialmente alla Persona e alla Dottrina del Signore, ma non gli fu facile apprendere direttamente dalla bocca dei veri discepoli del Signore quanto egli scrisse, bensì, per la maggior parte, da altri uomini che tenevano al Signore e alla Sua Dottrina, dei quali però alcuni soltanto avevano conosciuto personalmente Gesù, mentre la maggior parte aveva ricevuto notizie sul Signore dai Suoi discepoli.

 

Tra la morte del Signore e la completa compilazione del Vangelo di Luca erano trascorsi ben trentacinque anni, e fu solo allora che egli poté mandarlo al suo noto amico Teofilo ad Atene, il quale Teofilo scrisse poi a sua volta un Vangelo, dal Vangelo di Luca, lo arricchì di qualche aggiunta, ma ogni tanto vi immischiò anche alcune inesattezze dalle quali poi risultarono alcune contraddizioni, specialmente nel senso naturale preso alla lettera. Esse non concordano affatto con il Vangelo breve di Giovanni, che è ancora l'unico più esatto, tuttavia spiritualmente permettono comunque un'illuminazione. Comunque, tanto il suo Vangelo che la Storia degli Apostoli stavano per venire dichiarati apocrifi, in occasione del Concilio di Nicea, ma i vescovi occidentali vi si opposero, e così tutto quello che era stato scritto da Luca venne dichiarato autentico, e questo Luca continua ad essere considerato anche oggigiorno, tra gli Evangelisti più degni di fede e gli si da maggiore importanza che non a Giovanni.