HOME
VANGELO DEL GIORNO
ARCHIVIO
CHI SONO
DOWNLOAD
CONTATTI
LA CREAZIONE MOSAICA
IL PONTE SPIRITUALE
I SETTE SPIRITI DI DIO
L'APOCALISSE
L'ANGELO CUSTODE

MESSAGGI DI GESU'

Non sono venuto a portare la pace. 
Mt 10,34 - 11, 1.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare "il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera: e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa". 
Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà. 
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto. E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa». 
Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città. 

I nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa. Chi prende alla lettera questi versetti, i quali oltre a ciò sono stati mal tradotti, si trova in un labirinto di errori, da cui egli non può uscire neanche con la luce di un Sole. Infatti risulta chiaro che il Signore insegna e desidera che fra gli uomini regnino la massima arrendevolezza, tranquillità e gentilezza; e lo stesso Mosè nel quarto Comandamento insegna dalla Sua Bocca: “Onora, rispetta e ama padre e madre, affinché tu viva lungamente, e prosperi sopra la Terra”.

Il Signore sta parlando delle forze avverse che sono in noi. Questa vita è una prova, e per diventare veri figli di Dio si deve impugnare la spada della Verità che il Signore ci espone, e combattere contro questi coabitanti finché li ha vinti.

Se siamo nella carne è, nella maggior parte dei casi, perché siamo peccatori. Abbiamo un sacco di difetti e siamo limitati, la tendenza al male è in noi e le brame carnali attanagliano tutto il nostro essere. Quante volte siamo abbagliati dal potere, ambizione, orgoglio, sfarzo; queste sono il nostro padre e la nostra madre, la nostra nuora e la nostra incommensurabile cecità, pigrizia e malignità.  Questi sono i veri coabitatori dell’uomo, i nemici che vanno combattuti con la spade della Verità enunciata con la Dottrina di Cristo.

Il Signore disse anche che il regno dei Cieli patisce violenza, ed è proprio questa la violenza che bisogna esercitare per suscitare l’incontro con il Signore.

Il Signore si fa ancora più preciso: “Chi ama suo padre e sua madre più di Me, non è degno di Me, e colui che ha figli e figlie e li ama più di Me, non è degno di Me! “

Chi non riconosce il Cristo come unico Salvatore è ben lieto di amare il suo proprio essere, con le sue passioni, brame e quant’altro che generano di conseguenza  azioni e opere (figli e figlie) per un personale benessere mondano.

Chi non rinuncia la mondo e a ciò che offre (prendere la croce) e non segue la Parola e le Azioni di Cristo, non potrò mai provare la Comunione con il Signore, perché i beni di questo mondo accecano i nostri occhi e la nostra volontà. Potrebbe un cieco trovare la solo la strada?

Chi vorrà salvare la propria vita materiale, perderà quella spirituale, ma chi perderà la vita materiale a causa del cristo, troverà quella spirituale, che è la vera vita!

E ancora, secondo il linguaggio delle corrispondenze, quando un vero profeta entra in una casa e vi viene accolto come tale, colui che lo accoglie quale vero profeta, oppure accoglie un inviato del profeta nel nome di costui e che ascolta le sue parole e di queste fa tesoro nel proprio cuore, costui riceverà nell’Aldilà, nel Regno di Dio, la retribuzione di profeta; e colui che accoglie un giusto nel nome di un giusto, vale a dire qualcuno che abbia la fama e gli spetti quindi il nome di giusto, oppure anche non goda tale fama ma chi lo accoglie riconosce in lui un giusto e lo accetta come tale, senza tentarlo per avere la prova che egli sia propriamente un giusto, costui riceverà un giorno nel Regno dei Cieli la ricompensa del giusto.

Quanti piccoli testimoni circondano il Signore! Ebbene, chiunque avrà dato anche un solo bicchiere d’acqua al più piccolo di questi piccoli, nel nome di un discepolo, anche una tale azione, per quanto insignificante in se stessa, non rimarrà per lui senza ricompensa.