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MESSAGGI DI GESU'

Vi ho detto queste cose affinché la vostra gioia sia piena.
Gv 15, 9-11

«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

 

Se rimaniamo nel Suo amore, la nostra gioia sarà piena. Rimanere nel Suo Amore - vale a dire – osservare i Suoi comandamenti.

Qualcuno crede che l’osservanza dei comandamenti deve essere praticata per portare maggiore gloria a Dio. Ma Dio non ha certo bisogno della nostra gloria.

E allora perché battere il chiodo sull’osservanza dei Comandamenti dati da Dio?

Perché tutto ciò serve alla nostra gioia. Il Padre è Amore, e la gioia più grande per Lui è riuscire, nel tempo della nostra vita, a riconoscerci Suoi figli e a praticare ciò che Lui, giustissimo e misericordioso, ci consiglia.

Se gli uomini non si allontanassero mai da Dio, non incorrerebbero neanche mai nel bisogno e nella miseria. Se noi dunque, e anche nei nostri figli, rimarremo sempre in Cristo e presso Cristo nella fede, e nell’agire secondo la Sua Dottrina, non avremo neanche mai da affrontare alcuna miseria.

Anche le malattie del corpo non renderanno paurose e codarde le nostre anime. Le malattie del corpo, infatti, sono sempre solo le amare conseguenze della non osservanza dei Comandamenti, che sempre il Signore ha dato agli uomini esprimendoli chiaramente.

Chi, fin dalla giovinezza, comincia ad attenervisi fedelmente, costui, fino a tarda età, non avrà bisogno del medico, e i suoi discendenti non avranno da soffrire per i peccati dei loro genitori; come successe, spesso per secoli, con gli antichi popoli fedeli a Dio. Ma quando gli uomini hanno cominciato a degenerare, presto allora sono anche caduti in gravi malattie corporali e hanno conosciuto dunque le conseguenze della poca osservanza, o totale inosservanza, dei Comandamenti di Dio.

Se c’è infatti solo un uomo che sa fabbricare una macchina ingegnosa per un qualche uso, quello sicuramente sa anche come essa debba essere adoperata per l’uso opportuno, e come si debba maneggiare la macchina perché non sia rovinata e non diventi poi completamente inadatta ad essere usata ulteriormente. E se l’esperto fabbricatore della macchina dice e mostra, a colui che l’ha comprata per usarla, ciò che deve osservare per poter fare un uso utile e durevole della macchina, in tal caso il compratore deve certo anche osservare esattamente ciò che l’artefice della macchina gli ha detto. Ma se il compratore con l’andar del tempo, o per capriccio o per leggerezza, non osserva più come deve essere trattata e usata la macchina, allora egli deve ascriverlo a se stesso se la macchina è rovinata, e così è diventata inservibile per il buon uso, o interamente, o comunque parzialmente.

Dio però è il grande Artefice del corpo umano, che Egli ha ben predisposto all’utile uso per gli uomini, quale macchina molto ingegnosa! Se l’anima utilizza questa macchina vivificata, secondo il consiglio che le è stato impartito chiaramente, che consiste nei Comandamenti di Dio, allora il corpo rimarrà anche nella sua sempre ben utilizzabile salute. Ma se col tempo l’anima, diventata pigra e sensuale, disattende questi Comandamenti dell’Artefice eternamente grande, allora poi l’anima deve anche ascrivere a se stessa se il suo corpo è caduto in ogni sorta di miseria.

Perciò ognuno di noi volga il proprio cuore al vero e vivente amore per Dio e nell’amore attivo per il prossimo, nei quali consiste il vero e vivente Regno di Dio nell’uomo; tutto il resto, se ci sarà bisogno, verrà dato in aggiunta quale un libero dono.

Chi, secondo le sue possibilità, dimostra sempre al suo prossimo povero e oppresso misericordia e amore in tutta affabilità, costui anche presso il Signore troverà misericordia, amore e affabilità; in questo infatti consiste il vero Regno di Dio, che ora viene a noi nel Signore, e cioè che amiamo Dio al di sopra di ogni cosa, e il nostro prossimo come noi stessi. Chi fa questo, quegli adempie tutta la Legge e sta in piena Grazia di Dio, e la mano benedicente di Dio è sopra di lui. Chi persevera in tale amore, quegli è e rimane in Gesù Cristo e Gesù Cristo in lui. Ma chi è in Gesù Cristo, come anche Gesù Cristo in lui, quegli ha in sé l’eterna vita, e non vedrà né gusterà la morte; così infatti egli, già in questo mondo, è un vero cittadino del Regno di Dio, nel quale non c’è più alcuna morte in eterno.

Prendiamoci tutti bene a cuore questo, e agiamo di conseguenza; per questo infatti venne il Signore in questo mondo, per portare così agli uomini il vero Regno di Dio, e liberarli da ogni cecità e dalla morte delle loro anime, che fino ad allora li tenne in dura prigionia.