Gesù
    disse alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre
    che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Sta scritto
    nei profeti: "E tutti saranno ammaestrati da Dio". Chiunque ha
    udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non che alcuno abbia
    visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In
    verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna. 
    Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel
    deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché
    chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno
    mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia
    carne per la vita del mondo». 
      
 
    
Vengono tralasciati dei versetti
    importanti… dove la folla mormora: "Non
      è forse Gesù il figlio del carpentiere e di Maria, che noi conosciamo
      benissimo? Come può essere disceso dal cielo? L’intelligenza e le
      facoltà di cui è dotato possono benissimo essergli state elargite dal
      Cielo, ma nella sua persona non può dire di essere disceso dal Cielo e di
      essere pane nutriente per la vita eterna!"
      
Il fatto è che gli ebrei non avevano
    un chiaro concetto di “senso spirituale”. Tutto ciò che doveva essere
    compreso doveva anche per forza essere “sostanziale”.
    
Ma non possiamo vedere lo spirituale
    (nelle cose) usando dei mezzi naturali, come ad esempio i nostri occhi. Lo
    spirituale può essere visto solo da ciò che è spirito.
    
Non confondiamo quindi la su-stantia
    (sostanza, ciò che sta sopra, fisicità della materia, pane e vino,
    corpo, nube, fuoco, ecc.) con la sub-stantia (essenza, che è invisibile
    all’occhio umano, ma sensibile, intuibile dalla mente e dal cuore
    dell’uomo che si affida allo spirito). L’Una è intrisa, conglobata
    nell’altra, è la Vita nella vita, è lo Spirito Santo che anima la
    materia.
    
Gli ebrei si fermavano al corpo, non
    riuscivano a percepire Chi animava Gesù. Fino alla venuta di
      Cristo, per nessun essere creato Dio era visibile e comprensibile, neppure
      per un angelo nella sua massima perfezione.
      
Se voleva renderSi in certo qual modo
    visibile a qualcuno, come ad Abramo, Isacco e Giacobbe, ciò accadeva con
    questo mezzo: Dio colmava particolarmente un angelo con lo Spirito della
    Sua Volontà, così che poi in certi momenti l’angelo rappresentava la
    Sua Personalità. Ma da Cristo in poi Dio è diventato per tutti gli
    uomini ed angeli un Dio visibile, e ha fondato per loro una vita perfetta,
    eterna e autonomamente libera e perciò vera, e appunto in questo consiste
    anche la Sua propria maggior Glorificazione, e così dunque anche la
    nostra.
    
Infatti, in che modo perfino gli angeli
    più perfetti ed anche gli uomini più pii di questa e di tutte le altre
    Terre, potevano glorificare veramente, con un vero e vivo amore per Lui,
    il Dio mai visto e perciò anche mai perfettamente compreso?
    
Qui infatti valeva sempre il detto:
    “Nessuno può vedere Dio e nello stesso tempo conservare la vita, poiché
    la pura Divinità in Sé è un eterno Fuoco consumatore!”.
    
Questo Fuoco ora in Gesù è coperto e
    mitigato dal Suo Corpo, ed ora non vale più il detto: “Nessuno può
    vedere Dio e vivere!”, bensì: “Da questo momento ciascun angelo e
    ciascun uomo potranno vedere Dio e vivere; e chi non vedrà Dio, avrà una
    vita molto misera e giudicata!”.
      
Allora Gesù dice di nuovo: Nessuno può venire a Me (riconoscerMi) se non lo attira il Padre
    (Amore da Dio e per Dio) il Quale Mi ha mandato, ed Io soltanto (la Mia
    Parola e la Mia Dottrina) lo risusciterò l’ultimo giorno. 
      
Si ritorna a dire che Gesù è il Pane
    della Vita, l’alimento per sviluppare il Regno dentro di noi. Si
    continua a dare un senso spirituale, anche quando si parla della manna nel
    deserto. Gesù disse che i loro padri ne mangiarono e che morirono. Si può
    forse indicare che la manna indica la vita nella carne, e che non avendo
    nutrimento dell’anima (amore per Dio) morirono anche nell’anima?
    
Questo Pane che Lui da, che Lui
    rappresenta in Se Stesso, ha la proprietà per cui chiunque ne mangia (che
    accetta con fede la Dottrina e vi conforma le opere) non morirà mai più.
    Quindi il Pane che Lui donerà , è la Sua Carne che Lui darà per la vita
    degli uomini di questo mondo!
    
Questo ha un ampio significato. La Sua
    Carne è l’involucro materiale dentro la quale si trova il padre nella
    pienezza del Suo Spirito. Quindi la sua Carne è l’involucro materiale
    della Sua Parola. Con queste parole si intende dire che tutti possono
    sentire la Sua Parola e seguire la Sua Dottrina.
    
Quindi, anche i sommi sacerdoti hanno
    potuto vedere, mangiare e vorrei dire masticare la Sua Parola (la Sua Carne), ma non sono
      andati oltre.
      
Dentro questa Parola (Parola= carne=Gesù=personalizzazione
    di Dio) si trova la Parola spirituale vivente, come il germe vivente si
    trova dentro il seme.
    
Fermiamoci qui. Alla parola carne gli alcuni ebrei vanno in escandescenza, chiedendo a se stessi come Gesù potesse dare la propria carne a nutrimento della Vita eterna in loro.