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Chi crede nel Figlio ha la vita eterna.
Gv 3, 31-36  

«Colui che viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla della terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza; chi però ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è veritiero. Infatti colui che Dio ha mandato proferisce le parole di Dio e dà  lo Spirito senza misura. 
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui».

Queste sono parole di Giovanni il Battista che dà la sua testimonianza sul Signore. Giovanni, ci dice queste cose e ci da una testimonianza decisamente valida. Con le sue mani ha purificato parecchia gente dall’immondizia terrena. Ora, è necessario andare dal Signore ed accogliere la Sua Parola, affinché pure noi possiamo essere resi partecipi del battesimo del Suo Spirito, poiché senza questo ogni sua fatica sarà stata vana.

Cosa ci dice Giovanni per indirizzarci verso il Signore?

Colui che ha il potere di promulgare leggi domina e colui cui spetta obbedire è sottoposto. Nessuno può ragionevolmente dominare se non è giunto dall’Alto. Chi, dunque, viene veramente dall’Alto, è sopra tutti. Chi invece proviene dalla Terra, non può assolutamente venire dall’Alto, ma solo dalla Terra. Chi viene dal Cielo è sopra a tutti, perché Egli è il Signore e può agire come vuole, quindi battezzare con acqua, con fuoco e con Spirito, poiché tutto Gli appartiene! Egli Stesso battezza con il fuoco dello Spirito.

All’inizio i Suoi discepoli battezzeranno, alla maniera del Battista, gli uomini che non furono battezzati con l’acqua. Ma il battesimo d’acqua non giova a nulla, se a questo non segue il battesimo dello Spirito di Dio. L’acqua non testimonia che dell’acqua e lava la pelle dalla sporcizia della terra. Lo Spirito di Dio invece, con il quale solo il Signore può battezzare, poiché lo Spirito di Dio è il Suo Spirito, testimonia di Dio e di quello che solo Lui contempla ed apprende perpetuamente in Dio.  

Purtroppo quasi nessuno ha accolto finora questa santa Testimonianza. Infatti il fango resta fango e non può comprendere lo Spirito, a meno che non sia purificato dal fuoco e si sublimi, trasformandosi in Spirito. Un fuoco puro annienta tutto fuorché lo Spirito, che di per sé è una fiamma potentissima. Eppure sono molti quelli che saranno distrutti dal battesimo spirituale del Signore e molti, ancora, quelli che per timore si rifiuteranno di accettarlo.

Chi però accoglierà questo battesimo e con esso la santa Testimonianza, costui, dinanzi al mondo, suggellerà in sé che Colui che lo ha battezzato con lo Spirito è veramente Dio Stesso e che solo Lui può dare la vita eterna.

A cosa serve all’uomo suggellare in se stesso questa testimonianza, cioè che Colui che ci battezzerà con lo Spirito è veramente Dio Stesso?

Come è stato detto prima, il fango è e rimane fango, mentre lo Spirito rimane Spirito. Se nel corpo dell’uomo, che è terra e fango, riesce ad insinuarsi lo Spirito, che non è confacente di per sé alla materia, non cercherà l’uomo di conservarlo gelosamente nell’unico posto ove lo Spirito può dimorare, cioè nel cuore dell’uomo?

Ma nessuno può dire in che misura sia stato elargito questo Spirito al proprio cuore. L’uomo chiede una certa misura (determinate grazie), e una volta che sarà colmata dalla Divina Provvidenza,  l’uomo sarà in grado di valutare la quantità di Spirito che egli ha ricevuto.

A cosa gioverebbe attingere acqua del mare, per versarla in una botte forata? Potreste forse misurare la quantità di acqua, che avete attinto dallo sconfinato mare? Se invece la botte è in buono stato, allora vi sarà possibile misurare quanta acqua avete versato dentro! Ora, l’acqua del mare è uguale ovunque, sia che sia molta, sia che sia poca; essa è sempre una sola. Così pure il mare è in ogni caso sempre mare e l’acqua attinta da un luogo qualsiasi è sempre la stessa, poca o molta che sia. Se ne conosce la misura solo dopo averla attinta.

La stessa cosa avviene per il Signore che è venuto da Dio per testimoniare di Dio e per far udire la pura Parola divina. È Lui Stesso il mare senza fine (Spirito di Dio). Quando Egli dà a qualcuno il Suo Spirito, Egli non Lo concede in misura illimitata, perché questa esiste in tutta la pienezza infinita solo in Dio, ma Lo dà secondo la misura che è nell’uomo. E se l’uomo vuole conservare in sé lo Spirito ricevuto, allora deve badare che la sua misura non sia difettosa e tenuta aperta, ma che questa sia invece ben legata e suggellata.

Ora, il Cristo, anche se esteriormente è un Figlio dell’uomo, ha ricevuto fin dall’eternità lo Spirito di Dio non in misura umana, ma nella stessa infinita misura di Dio, perché in Se Stesso Egli è lo sconfinato mare dello Spirito di Dio. Il Suo Amore è dall’eternità Suo Padre, il Quale non è fuori del visibile Figlio dell’uomo, ma è in Lui Stesso. Questi è il Fuoco, la Fiamma e la Luce nel Padre e dal Padre fin dall’eternità.  

E questo caro Padre vuole bene moltissimo al Suo eterno Figlio, ed ogni Potenza ed ogni Potere sono nelle mani del Figlio, e tutto quello che noi abbiamo, in giusta misura, lo abbiamo attinto dalla Sua smisurata Pienezza. Egli Stesso dalla Sua propria Parola è ora fra noi un Uomo nella carne, e la Sua Parola è Dio, Spirito e Carne, quella Carne che noi chiamiamo “Figlio”. Ma il Figlio è dunque anche in Se Stesso la Vita di ogni vita eternamente.

Chi accoglie quindi il Figlio e crede in Lui, ha già in sé la vita eterna. Infatti, come Dio in ogni Sua parola è Vita perfettissima ed eterna, anche in ogni uomo, che accoglie e conserva in sé la Sua vivificante Parola, Egli rimane tale. Al contrario, chi non accoglie la Parola di Dio dalla bocca del Figlio e quindi non crede in Lui, non solo non può e non otterrà la Vita, ma non potrà né vederla né percepirla in sé. L’Ira di Dio, cioè il Giudizio delle cose, che non hanno altra vita se non quella vincolata alla legge immutabile del dovere assoluto, rimarrà invece sopra di lui, fino a quando non crederà nel Figlio.