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Nessuno può venire a Me se non lo attira il Padre che Mi ha mandato.
Gv 6, 44-51

Gesù disse alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: "E tutti saranno ammaestrati da Dio". Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna. 
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». 

 

Vengono tralasciati dei versetti importanti… dove la folla mormora: "Non è forse Gesù il figlio del carpentiere e di Maria, che noi conosciamo benissimo? Come può essere disceso dal cielo? L’intelligenza e le facoltà di cui è dotato possono benissimo essergli state elargite dal Cielo, ma nella sua persona non può dire di essere disceso dal Cielo e di essere pane nutriente per la vita eterna!"

Il fatto è che gli ebrei non avevano un chiaro concetto di “senso spirituale”. Tutto ciò che doveva essere compreso doveva anche per forza essere “sostanziale”.

Ma non possiamo vedere lo spirituale (nelle cose) usando dei mezzi naturali, come ad esempio i nostri occhi. Lo spirituale può essere visto solo da ciò che è spirito.

Non confondiamo quindi la su-stantia (sostanza, ciò che sta sopra, fisicità della materia, pane e vino, corpo, nube, fuoco, ecc.) con la sub-stantia (essenza, che è invisibile all’occhio umano, ma sensibile, intuibile dalla mente e dal cuore dell’uomo che si affida allo spirito). L’Una è intrisa, conglobata nell’altra, è la Vita nella vita, è lo Spirito Santo che anima la materia.

Gli ebrei si fermavano al corpo, non riuscivano a percepire Chi animava Gesù. Fino alla venuta di Cristo, per nessun essere creato Dio era visibile e comprensibile, neppure per un angelo nella sua massima perfezione.

Se voleva renderSi in certo qual modo visibile a qualcuno, come ad Abramo, Isacco e Giacobbe, ciò accadeva con questo mezzo: Dio colmava particolarmente un angelo con lo Spirito della Sua Volontà, così che poi in certi momenti l’angelo rappresentava la Sua Personalità. Ma da Cristo in poi Dio è diventato per tutti gli uomini ed angeli un Dio visibile, e ha fondato per loro una vita perfetta, eterna e autonomamente libera e perciò vera, e appunto in questo consiste anche la Sua propria maggior Glorificazione, e così dunque anche la nostra.

Infatti, in che modo perfino gli angeli più perfetti ed anche gli uomini più pii di questa e di tutte le altre Terre, potevano glorificare veramente, con un vero e vivo amore per Lui, il Dio mai visto e perciò anche mai perfettamente compreso?

Qui infatti valeva sempre il detto: “Nessuno può vedere Dio e nello stesso tempo conservare la vita, poiché la pura Divinità in Sé è un eterno Fuoco consumatore!”.

Questo Fuoco ora in Gesù è coperto e mitigato dal Suo Corpo, ed ora non vale più il detto: “Nessuno può vedere Dio e vivere!”, bensì: “Da questo momento ciascun angelo e ciascun uomo potranno vedere Dio e vivere; e chi non vedrà Dio, avrà una vita molto misera e giudicata!”.

Allora Gesù dice di nuovo: Nessuno può venire a Me (riconoscerMi) se non lo attira il Padre (Amore da Dio e per Dio) il Quale Mi ha mandato, ed Io soltanto (la Mia Parola e la Mia Dottrina) lo risusciterò l’ultimo giorno. 

Si ritorna a dire che Gesù è il Pane della Vita, l’alimento per sviluppare il Regno dentro di noi. Si continua a dare un senso spirituale, anche quando si parla della manna nel deserto. Gesù disse che i loro padri ne mangiarono e che morirono. Si può forse indicare che la manna indica la vita nella carne, e che non avendo nutrimento dell’anima (amore per Dio) morirono anche nell’anima?

Questo Pane che Lui da, che Lui rappresenta in Se Stesso, ha la proprietà per cui chiunque ne mangia (che accetta con fede la Dottrina e vi conforma le opere) non morirà mai più. Quindi il Pane che Lui donerà , è la Sua Carne che Lui darà per la vita degli uomini di questo mondo!

Questo ha un ampio significato. La Sua Carne è l’involucro materiale dentro la quale si trova il padre nella pienezza del Suo Spirito. Quindi la sua Carne è l’involucro materiale della Sua Parola. Con queste parole si intende dire che tutti possono sentire la Sua Parola e seguire la Sua Dottrina.

Quindi, anche i sommi sacerdoti hanno potuto vedere, mangiare e vorrei dire masticare la Sua Parola (la Sua Carne), ma non sono andati oltre.

Dentro questa Parola (Parola= carne=Gesù=personalizzazione di Dio) si trova la Parola spirituale vivente, come il germe vivente si trova dentro il seme.

Fermiamoci qui. Alla parola carne gli alcuni ebrei vanno in escandescenza, chiedendo a se stessi come Gesù potesse dare la propria carne a nutrimento della Vita eterna in loro.