Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno di voi ha un
    amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché
    è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da méttergli
    davanti; e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la
    porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso
    alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per
    amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua
    insistenza. 
    Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate
    e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi
    bussa sarà aperto. 
    Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà al posto
    del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? 
    Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli,
    quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che
    glielo chiedono!». 
      
Nella tua mezzanotte, nella tua massima tenebra, nella tua impossibilità a trovare una via di uscita, tu vai da quell’amico, l’Unico amico che è in grado di aiutarti.
Ci vai nel periodo della necessità, nella tua povertà. Se fossi stato a tuo agio nella vita di ogni giorno probabilmente non ci saresti neanche andato. Ma ti manca il pane, quel Pane in grado di sfamare te, prima ancora del tuo amico. Il Signore, non dorme, ma sta accanto ai suoi figli, e veglia durante il loro sonno.
Non è ancora giunto il momento per aprire la porta al presunto amico, è importante che chi bussa sia convinto della necessità del Pane che sazia. Chi cerca, come ha cercato già insistentemente questo uomo spinto dapprima dalla necessità, quello troverà ciò di cui saziarsi. Chi prega, come ha pregato costui, a costui viene dato. A chi bussa alla vera porta, come ora ha bussato, a lui verrà aperto.
Ma
    chi non cerca, nemmeno troverà, e a chi non bussa non verrà nemmeno
    aperto.
    
Chi
    crede che la conoscenza spirituale del bene e del vero vada in cerca di
    lui in modo che gli capiti automaticamente sulle comuni vie del mondo da
    lui percorse, costui può aspettare in eterno che gli avvenga così. Chi
    per comodità e per affari mondani sdegna anche la più piccola deviazione
    per rintracciare la Sorgente della Verità, nonostante egli abbia già
    udito parlare di essa, costui appartiene agli uomini del mondo ai quali il
    Signore alla fine dei tempi dirà:
      “Voi avete udito parlare di Me e tuttavia non Mi avete cercato; ma ora
      neppure Io cerco voi, nonostante sappia che siete qui. Allontanatevi da Me
      e andate là dove il vostro amore vi attrae!”
      
Il Signore non cerca
    neanche nessuno con la costrizione e la violenza, e non vuole persuadere
    nessuno perché vada da Lui, bensì chi va, Lo cerca e bussa alla porta
    del Suo territorio al tempo giusto, e precisamente gridando forte e
    bussando con tutte le forze e impetuosamente alla porta del Suo
    territorio, a costui il Signore vuole aprire la porta e accoglierlo bene. 
      
Ma
    chi non verrà in tempo utile e non griderà, non busserà con forza ed
    impeto alla porta, il Signore per il suo possesso non disputerà con il
    Suo nemico, ma ciò che avverrà del Suo nemico, avverrà anche della sua
    proprietà acquisita.
    
Nella
    parabola appena esposta si può scorgere come un uomo che, durante l’intero peregrinare nel giorno della sua vita terrena su una
      via arida attraverso il deserto dell’errore del mondo, non ha certamente
      saputo trovare e ricevere del Pane per la vita della sua anima, giungendo
      ad immergersi nella profonda notte della vita, tuttavia sempre nella
      notte, continuando il suo cammino, alla fine giunse ad una casa, dinanzi
      alla quale per lo meno ebbe la convinzione che là avrebbe trovato il Pane
      della vita. 
        
Ed allora cominciò a picchiare
    ed a pregare, e alla fine del suo tempo gli venne concesso ciò che egli
    nel deserto della sua vita aveva cercato a lungo, inutilmente. Questo
    significa che è necessario strappare a sé con violenza il Regno di Dio.
    Infatti, chi cercherà, anche troverà, se egli non si sofferma sulla via
    ancora così arida. A chi picchierà alla porta, sia pure di notte fonda,
    deve venire aperto, e a chi pregherà con perseveranza, verrà dato quello
    per cui avrà pregato. 
      
Col
    chiedere il pane nel mezzo della notte, il Signore ci ha sicuramente
    indicato anche l’esercitarsi nella fede e nella fiducia nel Signore
    Stesso. Infatti ha rappresentato, col padrone di casa inizialmente un
    po’ duro d’orecchi, Esso Stesso, e col mendicante, invece, noi uomini,
    e come non dobbiamo desistere dal pregare e dal chiedere, anche quando non
    troviamo subito ascolto presso il Signore.
    
Il
    Signore Stesso vuole che noi col nostro incessante pregare e chiedere Gli
    veniamo letteralmente a noia prima che ci esaudisca, poiché in tal modo
    vuole mantenere la nostra fiducia in Lui in un continuo e progressivo
    esercizio.
    
Mediante
    questo esercizio noi possiamo infine giungere a quella robustezza,
    attraverso la quale perveniamo al nostro Giorno della Vita, che è il Suo
    Regno in noi. Il Signore vuole vuoi che noi, quali Suoi figli, portiamo
    noi stessi al cuore della nostra anima ogni aiuto e forza, nel Suo Spirito
    e nella Sua Volontà, e che in seguito non ci sia più bisogno che noi Gli
    dobbiamo venire costantemente a noia con il mendicare nella notte della
    nostra vita. L’uomo infatti, nella debolezza della notte della sua vita,
    ora è costretto a cercare aiuto; ma una volta che lui stesso sia
    diventato forte e potente per mezzo della  Grazia di Cristo, può aiutarsi da se stesso!
    
Perciò
    possiamo sempre essere di cuore allegro e di animo lieto; infatti, il
    Santo e ottimo Padre veglia sempre su di noi, e provvede per il nostro
    bene e per la salute della
      nostra anima.
      
E riflettendo su quanto dobbiamo essere vicini ai nostri figli per poter dare loro il pane, possiamo di conseguenza comprendere quanto il Padre nostro sia vicino a noi, per poterci elargire il Suo Pane celeste.