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Chi fa' la volontà del Padre mio, entrerà nel regno dei cieli.
Mt 7, 21.24-27

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

 

E’ un dato di fatto che esistono così tanti orientamenti spirituali o di fede e che gli uomini siano stati allevati in essi quasi sempre senza la loro propria volontà, Tutto ciò dovrebbe far nascere in noi alcuni pensieri.

 

Non è il bambino mediante la sua volontà che decide in quale orientamento di fede è “nato”, quindi nessuno ha un proprio merito o una propria colpa di alcuno a venir educato in un determinato orientamento di fede. Se ora fosse l’una o l’altra chiesa “a rendere beati ...”, se una o l’altra fosse l’unica “vera” dinanzi a Dio oppure compiacente a Lui, allora gli uomini posti nell’uno o nell’altro orientamento spirituale potrebbero sentirsi con ragione svantaggiati da Dio, perché a loro sarebbe stata preclusa la “vera Chiesa” attraverso la loro nascita in un diverso orientamento spirituale.

 

Ma, grazie a Dio, non funziona in questo modo; non è possibile quindi che un uomo possa arrivare alla Verità senza il proprio contributo, ed è nuovamente del tutto insignificante in quale orientamento di fede appartiene in base alle condizioni in cui è nato.

 

Ogni uomo deve combattere per giungere alla Luce della Verità, così come è certo che la Verità non si lascia innestare nel cuore secondo l’educazione ricevuta. L’uomo deve aver prima preparato in sé il giusto terreno, nel quale la Verità possa fare radici, per poi diventare e rimanere di sua proprietà.

 

Ma quel dato di fatto menzionato prima dovrebbe dare da pensare a tutti gli uomini, che puntano all’appartenenza ad una determinata chiesa e si considerano come “coloro che camminano nella Verità”.

 

E’ un pensiero arrogante credere di possedere il privilegio per il Regno del Cielo. Ma molti uomini hanno questo pensiero arrogante, perché ogni appartenente alle diverse chiese sono pienamente convinti di possedere l’unica Verità. E malgrado ciò, essi hanno soltanto accolto quello che a loro è stato di nuovo insegnato da coloro che si sono ritenuti pure così fanaticamente infallibili. Nessuno di loro ha riflettuto e riflette ancora oggi sul fatto di come Dio Stesso Si predisponga verso coloro che non appartengono alla propria direzione spirituale.

 

Se l’Amore per Dio e per il prossimo, e per l’Opera di Redenzione di Gesù Cristo costituisce il centro per un determinato orientamento spirituale, anche all’interno di questa “chiesa” potranno sorgere dei veri cristiani, ai quali presto risplenderà anche la Luce della Verità, perché se i Comandamenti d’amore di Dio vengono adempiuti nella fede in Gesù Cristo, il divino Redentore, allora l’uomo stesso diventa attivo ed allora esso entra per propria spinta nella “comunità dei credenti”, nella Chiesa che Gesù Cristo Stesso ha fondato sulla Terra.

 

L’uomo stesso deve prendere autonomamente questa decisione, o per meglio dire: La condizione di base è l’adempimento dei Comandamenti d’amore, e finché questi vengono disattesi, l’uomo si trova al di fuori della Chiesa di Cristo, al di fuori della Verità, anche se appartiene ad un orientamento di fede, che pretende di essere “l’unico vero” e “che rende beati”.

 

Nessun uomo può conquistarsi la beatitudine solo attraverso la sua appartenenza ad un determinato orientamento spirituale oppure attraverso delle azioni pretese da questo. Solo il vero amore disinteressato per il prossimo, che dimostra anche l’amore per Dio, conduce alla Beatitudine, e questo può essere esercitato in ogni orientamento spirituale e solo questo agire disinteressato nell’amore condurrà alla conoscenza della pura Verità. Ma finché esistono delle comunità delimitate, finché ognuna cerca di conquistare per sé dei membri che devono dimostrare la loro appartenenza riconoscendo come vero ciò che loro stessi insegnano, finché la libertà del pensare di questi membri viene limitata, anche questi appartengono a coloro che dicono “Signore, Signore!”, ma non sono cristiani che si possono annoverare nella Chiesa di Cristo.

 

 

Ma appena un uomo è diventato “vivente”, cosa che ha per premessa soltanto una vita nell’amore, riconosce anche fin dove un orientamento spirituale può far valere il diritto alla Verità. Allora potrà bensì istruire meglio i suoi prossimi che le guide di quegli orientamenti spirituali, ma non riuscirà a trasferire la sua conoscenza sui prossimi, perché questi ultimi devono adempiere le stesse condizioni che conducono alla conoscenza della pura Verità:  anche gli interlocutori devono essere diventati cristiani “viventi” attraverso una vita nell’amore, perché allora la loro fede diventerà forte, sarà fondata sulla roccia ed allora apparterranno alla Chiesa di Cristo che Lui Stesso ha fondato sulla roccia della fede.

 

E questa Fede darà loro l’opportunità di resistere alle tempeste che sono prossime ad accadere.

 

I cristiani cosiddetti “formali”, cioè senza aver costruito il fondamento della loro fede sulla roccia dell’amore verso il prossimo, hanno costruito la loro chiesa sulla sabbia, che si sgretolerà sotto i loro piedi, quando la loro fede verrà messa alla prova. Loro si credono credenti, e confessano anche con la bocca tutto ciò che la loro chiesa prescrive loro di credere, ciononostante in loro nessun insegnamento di fede è diventata profonda convinzione, e nessuno l’accetterebbe senza riserva se ne dovesse seriamente prendere posizione.

 

 

Questi uomini però non troveranno Grazia davanti agli occhi del Signore, perché a loro è stata e viene data sovente l’occasione per penetrare nella Verità di fede, per poi appropriarsi di una viva fede, ma loro non accettano insegnamenti, e non si schierano nemmeno pubblicamente con punti di vista contrari, ma lasciano il prossimo sempre nella credenza di appartenere a quella” Chiesa, che il Signore ha fondato sulla Terra.

 

Gesù ha radunato la Comunità credente nelle Parole “la Mia Chiesa”, ed considererà sempre quegli uomini che fanno propria una fede viva come appartenenti alla Sua Chiesa, perché la Sua Chiesa non è un’organizzazione mondana, non è resa riconoscibile all’esterno, ma è semplicemente il raggruppamento di tutti gli uomini sulla Terra che veramente credono.

 

Questa è la Sua Comunità, che è bensì piccola, ma ama il Signore sopra tutto.

 

Nel momento in cui il credente appartiene alla Chiesa di Cristo, esso si rende anche degno di ricevere i Tesori divini, egli sa del significato del tempo e della vicina fine. Egli rimarrà fedele alla Chiesa di Cristo anche nell’ultima lotta contro l’anticristo, perché per lui sulla Terra non esiste più niente che sia desiderabile. Ecco perché l’inferno non potrà prevalere su di esso.