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MESSAGGI DI GESU'

Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Gv 12, 12-16

La gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando:

«Osanna!

Benedetto colui che viene nel nome del Signore,

il re d'Israele! ».

Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto:

"Non temere, figlia di Sion!

Ecco, il tuo re viene,

seduto sopra un puledro d'asina".

Sul momento i suoi discepoli non compresero queste cose; ma quando Gesù fu glorificato, si

ricordarono che questo era stato scritto di lui e questo gli avevano fatto.

 

Abbiamo tempo per meditare la passione di Gesù Cristo. Ricordiamo perciò oggi l’entrata di Gesù in Gerusalemme. Veniamo dall’ unzione di Maria, che fu l’unica ad aver presente l’imminente dipartita di Gesù da questo mondo, diversamente dai Suoi discepoli ai quali non stava innanzi alla loro anima.

Questo atto, che è simile a quello di Maria Maddalena, ha dato luogo a confusioni. Questa era Maria sorella di Lazzaro, la quale era affezionata al Signore come suo Signore e Maestro, con amore purissimo e non con un qualche amore terreno verso Gesù; per cui anche il suo atto ha un significato completamente diverso da quello di Maria di Magdala.

Una gran folla l’aspettava, si era sparsa la voce che avrebbe partecipato alla festa. Osanna al Figlio di David! E ripetevano le parole del re Davide riferite al Signore Gesù: “Sollevate porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il Re della Gloria. Chi è questo Re della Gloria? Il Signore degli eserciti è il Re della Gloria."

Cominciavano certo a ritenere Gesù il vero Messia, ma nello stesso tempo però non riuscivano a comprendere perché il Messia fosse venuto in questo mondo in tale modesta apparenza: non ne sapevano nulla che al Suo arrivo in questo mondo fosse stato allargato un portale in una qualche città e fosse stata alzata una porta.

La Dottrina di Gesù e i segni che compiva, concordavano bene con ciò che i profeti avevano predetto del promesso Messia, specialmente il profeta Isaia e il profeta Ezechiele, però il comparire di Gesù fra gli uomini in questo mondo non era in pieno accordo con ciò che i Profeti avevano predetto del Messia.

Ciò che noi cerchiamo e vorremmo trovare nel Signore, non viene e non verrà mai con ostentazione di sfarzo esteriore, ma si trova all’interno dell’uomo.

Al Suo arrivo in questo mondo gli Ebrei avrebbero ben dovuto rendere larghi i portali nei loro cuori e alte le porte nelle loro anime, ma essi già da moltissimo tempo non badavano più all’esortazione di Davide. Ma a coloro di noi che allargano i portali d’ingresso ai loro cuori subito all’apparire del Signore e alzato fin oltre tutte le stelle le porte d’ingresso alle loro anime, sarà donata quella Luce che è stata tolta agli ebrei.

Gesù entra nel Tempio ancora una volta, e insegna.