Chi non è con Me è contro di Me. |
||
Lc 11, 15-26 | ||
Dopo
che Gesù ebbe scacciato un demonio, alcuni dissero: «E' in nome di
Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi,
per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Vorrei
concentrarmi solo sulla parte finale, ma voglio fare un cenno anche
sulla prima parte. I
farisei non si sanno spiegare i miracoli di Gesù. Lo accusano di
operare in nome di Beelzebùl, il principe dei demoni, un altro nome per
indicare Satana. Ma
gli autentici servitori di Beelzebùl erano proprio i farisei, e il
Tempio, che vedevano Gesù come una potente arma per distruggere i loro
loschi affari, e non come possibile Salvatore anche delle proprie anime. Il
regno diviso…. è quello di Israele. Se avessero riconosciuto che Gesù,
perfetto ebreo, scaccia i demoni per opera dello Spirito santo che in
Lui risiede, dovevano per forza rallegrarsi, perché potevano
dimostrare, di fronte a tutti, che in tutto il mondo è
l’unico uomo che sia in evidente rapporto con Dio e che possa operare
cose che non sono possibili a nessun altro uomo sulla Terra. E
quando il mondo si fosse accorto di ciò, le altre genti sarebbero
accorse a migliaia di migliaia a schierarsi intorno ai potenti ebrei
dicendo: “Soltanto gli ebrei costituiscono il popolo di Dio; per mezzo
di loro opera miracolosamente l’Onnipotenza Divina; Egli è
onnipotente e saggio, sia Egli dunque nostro Signore per l’eternità!”
Se
però il vero ebreo si dimostra in virtù dello Spirito di Dio tanto
forte, altrettanto forte deve essere certamente tutta la sua casa ed il
suo paese. Ora come può, oppure come potrebbe qualcuno entrare nella
casa di un uomo tanto potente e forte per rubargli i suoi beni? A meno
che, cosa tuttavia impossibile, egli non leghi prima il forte e potente,
e solo dopo gli rubi i beni, come veramente hanno fatto i romani con gli
ebrei che, avendoli trovati nella loro casa ubriachi e insonnoliti, li
hanno legati, derubati e fatti loro schiavi, e questo accadde
giustamente agli ebrei poiché essi erano decaduti totalmente al
cospetto di Dio. Ma
Dio ha pietà del Suo popolo, ed ora come allora vorrebbe nuovamente
venirgli in aiuto; per questo scopo Gesù è stato mandato a noi da Dio.
Ma, se questo evidentemente è il caso come noi stessi vediamo, perché
tentiamo di disperdere nuovamente tutto, là dove Gesù raccoglie? Infatti, chi non è con Me è contro di Me; e chi con Me non raccoglie, costui disperde e si schiera apertamente contro lo Spirito di Dio che vuole farci liberi. I farisei a questo punto, sentitosi
incolpati di essere tutti preda completa del demonio, tentano il Signore
chiedendo allo Stesso di liberarli dai demoni. Con i farisei e gli scribi più induriti
ciò non era possibile per varie ragioni. La prima è quella che gli
spiriti maligni sono già da lungo tempo diventati una cosa sola con
loro anima, e costituiscono ora in via assoluta tutta la loro
propria vita perversa ed adultera. Se Gesù volesse scacciare dai farisei
questi maligni spiriti, nello stesso tempo scaccerebbe anche la loro vita,
la quale è cresciuta in mezzo ai demoni.
Anche quando uno spirito impuro, per grazia della Sua Potenza,
venga cacciato da tali uomini, egli è costretto a rifugiarsi in luoghi
aridi per lui, cerca riposo e non lo trova. (Vale a dire che il demonio si
affanna ad indurre in tentazione uomini virtuosi, e batte
alla loro porta, ma non gli viene aperto: questi sono per lui e per
i suoi scopi luoghi deserti e aridi nei quali non cresce erba alcuna che
gli sia confaciente.). Allora egli riflette fra sé e sé, e dice: “Io
voglio entrare nuovamente nella mia vecchia dimora, poiché nelle steppe e
nei deserti non vi è per me nessun luogo in cui poter riposare, e nelle
case dove ci sono già in quantità abitanti della mia specie non mi è
concesso entrare”. Dunque, formato un tale proposito, il demonio ritorna
alla sua dimora antica e la trova naturalmente vuota, spazzata ed adorna.
Allora egli va, e prende con sé ancora sette spiriti peggiori di lui. Con
il loro aiuto egli penetra più facilmente nella sua vecchia dimora, e qui
abitano tutti assieme. In tal modo l’ultima condizione di un tale uomo
diventa molto peggiore della prima. Se
si spazza la casa ma non la si riempie della presenza del Signore, rimane
vuota e desiderabile agli occhi di qualcun altro. COMMENTA (i
commenti verranno inseriti in calce al brano del Vangelo)
|