C'è gioia in cielo per un peccatore convertito. |
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Lc 15, 1-10 | ||
Si
avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I
farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con
loro». I farisei mormorano perché molte volte Gesù siede vicino ai peccatori, relegando i farisei ai posti marginali del convitto. E a quest’ultimi sono destinate queste due parabole. Queste
parabole spiegano in poche parole l’iter dell’uomo e della sua anima.
Le pecore vengono lasciate libere di scegliersi il prato a loro più
confacente, secondo il loro istinto. Quando l’anima si rende conto di
essersi perduta, e non sapendo come fare per ritrovare la strada di casa,
inizia a chiamare con cuore sincero il Suo Pastore, è lì che avviene
l’incontro, il ritrovamento tra anima (pecora) e Pastore. Il
pastore non forza il ritorno. L’anima dell’uomo rimane completamente
libera di scegliere il modo in cui vivere. La pecora perduta probabilmente
si è sentita a suo agio nel proprio modo di operare. Tuttavia ogni giorno
di più l’angoscia della morte le rodeva l’anima. Cosa le restava,
quindi alla fine della sua esperienza piena di delizie?
Infatti
ciascuna anima anche nell'Aldilà
continuerà a vivere in base al proprio amore e alla propria fede,
conformemente alla libertà piena del proprio volere. Se
l'amore è buono e puro, anche la vita nell'Aldilà
sarà buona, pura e beata, ma se l'amore è cattivo ed impuro, nonché
incapace a preparare una qualche felicità al
proprio prossimo, anche la vita nell'Aldilà
risulterà impura, cattiva e senza nessuna beatitudine! Non
si può togliere però ad un'anima il suo amore cattivo ed il sostituirlo
con un altro, sarebbe come annientarla e creare un'anima del tutto nuova
al suo posto. Ma questo sarebbe un atto contrario all'Ordine eterno di
Dio, poiché una volta che Dio ha creato qualcosa, questa non può più
svanire, ma non può che passare ad uno stato
sempre più nobile e migliore. Dunque nell'Aldilà
ci si prenderà cura pure di queste anime perdute, ma qui un'ora vale più che non mille anni nell'Aldilà! Tuttavia
non per questo viene fatto un torto a qualche anima, poiché quando ad
un'anima si lascia intatto il suo amore e illesa la sua volontà e la si
tiene separata dalle altre solo in quanto essa non deve essere di danno
alle buone, è chiaro che ad un'anima simile non viene arrecato in nessun
modo un torto nemmeno apparente. E
similmente succederà a moltissimi nell'Aldilà:
di questo però essi soltanto avranno la colpa, perché essi là, non una,
ma moltissime volte dovranno soffrire le
angosce della morte, cosa questa che deve anche essere, perché altrimenti
una simile anima sarebbe davvero perduta per tutta l'eternità. La
salvezza è destinata a tutti gli uomini. La salvezza consiste nel
riconoscere Gesù Cristo e conformarsi alle Sue opere. Sta
a noi decidere. Tempi e metodi.
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